giovedì 22 aprile 2010

Quarta Giornata nazionale dell'Agriturismo


La quarta Giornata nazionale dell’agriturismo lancia l’idea della spesa in campagna. Saranno 16, un decimo esatto di quelli dell’intera Regione, gli agriturismi veneziani aperti da venerdì 23 a domenica 25 per la IV Giornata degli agriturismi Turismo Verde Cia (la lista su www.turismoverde.it). “Slogan della giornata sarà l’Agriturismo è il luogo dei sapori – ha spiegato Giuseppe Gandin, presidente di Turismo Verde Veneto, nel corso di una conferenza stampa ieri a Zelarino –, per sottolineare il legame profondo tra l’ospitalità in agriturismo e la valorizzazione delle produzioni tipiche dell’azienda agricola. Il prossimo finesettimana sarà anche l’occasione per dare il via al progetto ‘La spesa in campagna’, la novità di quest’anno, che darà la possibilità di fare la spesa direttamente dall’agricoltore individuandolo con il navigatore satellitare.” L’elenco delle aziende aderenti al progetto, qualche centinaio in Veneto, 62 nella sola provincia di Venezia, è scaricabile direttamente dal sito www.laspesaincampagna.net, in un file compatibile con i principali modelli di navigatori e cellulari con funzione Gps. “Puntiamo a far risparmiare il consumatore accorciando la filiera (si può arrivare ad un -45% su frutta e verdura e -35% su olio e vino) – ha aggiunto il presidente nazionale Cia, Giuseppe Politi –, e a far riscoprire il territorio rurale e le tipicità dei prodotti, stabilendo un rapporto diretto tra l’agricoltore e il consumatore.” Una vendita diversa da quella del Farmer’s market, fa notare Mario Quaresimin, presidente Cia Venezia, perché “qui c’è contaminazione tra contadino e consumatore, e l’agricoltura torna ad essere settore primario non solo sulla carta”.

domenica 18 aprile 2010

Un camion di rifiuti e inciviltà sulle rive del Dese


Una mattina di pulizia sulle sponde del Dese. Saranno una trentina i volontari dell’associazione Carp Fishing veneziana in azione stamani, dalle 8 alle 12, sulle rive del Dese, nell’area di Ponte Alto a Ca’ Noghera, e nella zona delle Cave di Praello a Marcon. Obiettivo: pulire le rive dai rifiuti lasciati dai sempre più numerosi e maleducati pescatori occasionali. “E’ una iniziativa che facciamo una o due volte l’anno – spiega Mirko Florian, presidente dell’associazione –, cercando di coinvolgere i 500 appassionati di carp fishing che ci sono in provincia di Venezia. Ogni volta raccogliamo almeno una decina di quintali di rifiuti, e anche stavolta crediamo di andarci vicino, visto il dilagare di questo malcostume. A preoccupare sono soprattutto i pescatori stranieri che catturano il pesce e se lo cucinano in loco, abbandonando rifiuti di ogni tipo.” Montagne di rifiuti che allontanano sempre più da fiumi e cave i veri appassionati, che peraltro si trovano sempre più spesso gli argini sbarrati. “Spesso le autorità credono che questa sia la soluzione – conclude Florian, che è anche guardia volontaria della Federazione pesca sportiva – invece le chiusure fermano solo i pescatori regolari, lasciando campo sempre più libero a chi non ha alcun rispetto per l’ambiente”.

venerdì 16 aprile 2010

Il ruolo della biodiversità nella stabilità del territorio


Il Centro commerciale Le Barche, di Mestre, promuove e sostiene nuovamente un progetto volto ad arricchire il bagaglio culturale degli studenti veneziani, cercando di sensibilizzarli su argomenti di grande importanza sociale.
Nei mesi di aprile e maggio, il Centro Le Barche sarà un luogo non solo commerciale, ma anche di diffusione dei valori sociali legati alla conoscenza dell’ambiente e alla sua tutela.
Più di 1000 studenti delle scuole del Comune di Venezia, saranno protagonisti di attività didattiche di approfondimento sulle tematiche ambientali.
Il progetto prenderà il via venerdì 16 aprile. Gli studenti, protagonisti di uno speciale itinerario didattico nella galleria del Centro Le Barche, saranno guidati dai volontari delle Associazioni che collaborano all’iniziativa. Contemporaneamente gli educatori di SoS Animazione terranno lezioni di approfondimento presso le sedi scolastiche, che si concluderanno con una grande mostra delle opere realizzate dagli studenti e che saranno esposte in galleria del Centro Le Barche dal 13 al 25 maggio.

martedì 13 aprile 2010

Venezia non è Las Vegas



Venezia non è Las Vegas. Così gli astrofili veneti contestano il progetto di illuminazione previsto nel molo di Ponente del porto di Venezia. “Il progetto è almeno quattro volte più potente di quanto necessario – assicura Leopoldo Dalla Gassa, il responsabile regionale dell’associazione Veneto Stellato che si propone di coordinare tutti i gruppi di astrofili del Veneto –, non siamo solo noi a dirlo visto che già l’Arpav ha espresso le sue perplessità in merito e visto che l’argomento è stato anche oggetto di interrogazione in Consiglio regionale.” Il progetto, di quasi 2 milioni di euro, 700 mila dei quali previsti per l’installazione di 15 torri faro a riflessione, prevede, a detta degli astrofili, potenze stratosferiche: “Si parla di un impianto da 200 Kilowatt/ora (per capirsi quanto basta ad un comune di 20 mila abitanti) – continua Dalla Gassa – quando ne basterebbero 50 al massimo. Un impianto del genere consumerà in un anno almeno 105 mila euro (alle tariffe attuali), quando forse ne basterebbero neanche 30 mila. Certo, al molo di Ponente arrivano le navi da crociera, ma ci risulta che arrivino di giorno, non di notte. E comunque i progetti dovrebbero essere pensati con un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente – continua –, anche perché Venezia non è Las Vegas”. Ma le considerazioni non finiscono qui. “Per quest’opera – prosegue il rappresentante degli astrofili – nel capitolato si parla di ‘apparecchi di illuminazione che abbiano un rendimento del 24%’ quando un buon apparecchio ormai ha un rendimento dell’80-85%. Significa farsi del male, è come comprare una 500 che consuma come un Tir.” A monte di tutto sembrano palesi gli interessi di progettisti che “grazie alla legge Merloni – spiega – guadagnano il 2% del costo di ogni opera pubblica e ovviamente non hanno alcun interesse a tenerne basso il costo. In tal caso poi lo stesso studio di progettazione è legato a doppio filo con il consulente della ditta che fornirà gli impianti – illustra Dalla Gassa –, un binomio tutt’altro che nuovo a imprese di questo genere”. Contro lo spreco di risorse pubbliche Veneto Stellato è pronto anche a rivolgersi alla Corte dei conti perché “il nostro ragionamento – chiarisce l’astrofilo – è basato semplicemente sul buonsenso. Non possiamo ignorare che un kilowatt equivale a 0,5 grammi di CO2 e che dunque il risparmio energetico è la prima centrale ad emissioni zero che possiamo costruire. E poi – chiude – un progetto del genere, oltre a non rispettare i limiti imposti dalla legge regionale 17/2009, cozza con l’inserimento del planetario del Lido di Venezia in zona di protezione dall’inquinamento luminoso perché in pratica cancellerebbe le stelle da buona parte del cielo veneziano.” Ma per una città da 20 milioni di turisti l’anno forse questi sono solo inutili romanticismi.

sabato 10 aprile 2010

L'impatto dello sfruttamento dei residui agricoli


La Sicilia, il Veneto, la Lombardia e il Piemonte sono le regioni che hanno il più alto potenziale di biomasse disponibili nel nostro paese che da subito potrebbero alimentare 130 centrali elettriche per soddisfare fabbisogni termici, ma l’American Society of Agronomy lancia l'allarme: Il processo di rimozione allo scopo di produrre bioetanolo infatti produrrebbe un impatto negativo sulla qualità dei suoli, con importanti effetti ambientali. (clicca sul titolo di questo post per leggere l'articolo pubblicato sull'ultimo numero di Le Scienze)

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