lunedì 20 ottobre 2008

E' nata "Rete ambiente Veneto"

Per inquinatori e cementificatori sarà un po' più dura

A Silea, domenica 12 ottobre 2008, nell'ambito della “Festa dell'aria” si è tenuto il secondo e definitivo incontro per la nascita della rete di Comitati e associazioni veneti impegnati nella difesa di salute e ambiente.
Hanno partecipato una quarantina di persone a nome di associazioni e comitati provenienti soprattutto dalle province di Treviso, Venezia e Padova, e alcune a titolo individuale. In apertura Michele Boato dell'Ecoistituto del Veneto, ha riassunto la proposta di Documento costitutivo delle Rete (già pubblicata su Tera e Aqua di settembre, discussa per la prima volta il 21 settembre a Gaia-Fiera della città possibile a Mestre e riportata a conclusione di questo verbale, con le modifiche apportate dall'assemblea). In sintesi:
Ci si propone di mettere in rete gruppi che agiscono già, e, presi singolarmente, si trovano a fare i conti con una controparte molto più forte di loro, presi singolarmente. Senza creare una nuova associazione, nè tanto meno un partito verde2 più o meno mascherato, ma una grande “lobby” ecologista, valorizzando le enormi risorse di competenze, inventiva e radicamento sociale che già esistono localmente.
Nonostante le mille urgenze, non dobbiamo diventare un “pronto soccorso” che si sposta per la regione a rimpolpare le varie manifestazioni locali; ci esauriremmo subito. E' più utile, invece, sostenere il lavoro locale individuando degli obiettivi a livello più alto, che rafforzino l'insieme delle iniziative, e perciò anche ogni singola lotta: leggi regionali da fare o da cambiare, vertenze regionali su temi comuni a più situazioni, referendum comunali o regionali, manifestazioni comuni, convegni e/o conferenze stampa, documenti, progetti comuni, denunce, ecc.
Per far questo è fondamentale avere un bel pò di “esperti” disposti a dare una mano gratuitamente (a parte le spese vive, per non rimetterci); una rete di avvocati, chimici, fisici, biologi, forestali, geologi, urbanisti, trasportisti, etologi, giornalisti, musicisti, economisti, medici, ecc. i cui nomi non vanno resi pubblici, senza il loro personale consenso, anche perchè, in qualche caso, rischiano di non lavorare più...
Occorre creare dei gruppi di lavoro su settori ben delimitati come, ad esempio:
1. proposte per ridurre e riciclare ogni tipo di rifiuto, urbano e speciale e bloccare i vari progetti di inceneritori che si moltiplicano nel Veneto (Treviso e bassa Padovana in particolare);
2. cave, territorio e paesaggio: in Regione stanno discutendo progetti di legge sulle cave ancora peggiorativi rispetto alla legge esistente; domenica 9 novembre c'è l'annuale marcia sulla Palantina in difesa del Bosco del Cansiglio dai sempre incombenti progetti distruttivi; l'ultimo lembo naturale della ns. costa, Valle Vecchia di Caorle, rischia grosso.
3.invasione d'asfalto e cemento e alternative per una mobilità sostenibile.
e occorre fare delle scelte di priorità, perchè non possiamo affrontare tutti i problemi insieme.
Come conclusione dell'interessantissimo dibattito, l'assemblea ha deciso di dar vita alla rete dei comitati ed associazioni a cui si è dato il nome di “Rete Ambiente Veneto”.
Pubblicato su ambientepolesine.blog-attivo.com il 17 Ott 2008

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