Mirano: la spinosa questione delle cave di Ca' Perale
Pubblico in sequenza tre recenti articoli di Filippo De Gaspari per un quadro generale della situazione.
«Cave di Ca' Perale, Da Villa si dimetta»
MIRANO. «Cave di Ca’ Perale: Provincia inadempiente, Da Villa si dimetta». Durissimo attacco del consigliere comunale di An Luigi Corò all’assessore provinciale all’Ambiente Ezio Da Villa, pochi giorni dopo il vertice sull’ex discarica. «Non è stata fatta la caratterizzazione del sito - afferma Corò - per cui nessuno può dire di conoscere la fonte primaria della contaminazione. Alle dichiarazioni di insussistenza di inquinamento non comprovate da indagini non si può credere». Si infiamma la vicenda dell’ex discarica che verrebbe ad interferire col tracciato del Passante, dopo che la settimana scorsa il vertice tecnico ha concluso che la presenza di percolato non costituisce pericoli per la falda. «La società Passante di Mestre - spiega Corò - proprietaria di una parte del sito contaminato, ha circoscritto la bonifica alla sola asportazione dei rifiuti, peraltro limitatamente al sedime del Passante e solo per quelli rinvenuti superficialmente. Non è stata prevista alcuna caratterizzazione del sito, come invece previsto dal disegno legislativo 152 del 2006». Corò spiega che la stessa Arpav avrebbe riferito come l’unica caratterizzazione fatta da Pdm per quell’area riguardasse il rifiuto inoltrato in discarica. «Se così fosse - dichiara Corò - le inadempienze sarebbero palesi. Se Pdm ha violato le indicazioni impartite dalla Provincia, perché è stato consentito di proseguire nella realizzazione della massicciata stradale rendendo di fatto complessa e onerosa qualsiasi indagine successiva ed eventuali bonifiche?». Corò, che fu tra i primi a denunciare pubblicamente (oltre che ai carabinieri del Nucleo tutela ambientale) la criticità di Ca’ Perale, ritiene perciò grave bollare come «inesistente» qualsiasi pericolo per la salute pubblica. «Parlare di percolato e poi non prendere alcuna iniziativa urgente significa riconoscere il problema e far finta di nulla. Va fatta un’indagine approfondita mirata a cercare la fonte primaria di inquinamento, seguita da una caratterizzazione del sito per verificare puntualmente le concentrazioni soglia della contaminazione e di rischio, nei termini previsti dal decreto». An promette di andare a fondo della questione, a maggior ragione ora che Corò, o chi per esso, potrebbe assumere l’assessorato all’Ambiente.
Filippo De Gaspari - La Nuova di Venezia — 01 settembre 2008
Da Villa: «Ecco la verità su Ca' Perale»
MIRANO. «Strumentale e immotivato». Così l’assessore provinciale all’Ambiente Ezio Da Villa definisce l’attacco nei suoi confronti da parte di Luigi Corò sulle condizioni delle cave di Ca’ Perale. Il consigliere comunale di An aveva accusato la Provincia di inadempienza sulla vicenda, per non aver ordinato la caratterizzazione del sito, giungendo perfino a chiedere le dimissioni di Da Villa. «Corò è capace solo di creare allarmismo - replica l’assessore - nascondendo ai cittadini il reale stato delle cose e l’effettivo impegno della Provincia a tutela della salute dei residenti». Secondo Da Villa infatti è stata proprio la Provincia, la scorsa settimana, a incontrare gli enti interessati per discutere sulla natura e la provenienza del liquido affiorato dopo gli scavi per realizzare un muro di contenimento del Passante. «Il primo dato certo emerso dal rapporto di prova effettuato dall’Arpav - spiega Da Villa - è che le caratteristiche chimiche del liquido sono ben diverse da quelle del percolato della discarica di Ca’ Perale, periodicamente analizzato. Già in passato erano stati individuati rifiuti lungo quest’area accanto al tracciato del Passante e la zona è stata oggetto di interventi di bonifica, ad esempio con la realizzazione del secondo stralcio della discarica nel 1995». Da Villa ricorda inoltre come nel corso della riunione, a cui era presente lo stesso sindaco di Mirano Roberto Cappelletto, si è deciso che a livello prioritario il Comune dovesse agire con un provvedimento nei confronti dei proprietari delle aree comprese tra il tracciato del Passante e la discarica, ordinando la rimozione dei rifiuti presenti e un’indagine nel suolo per la verifica di ulteriori presenze di rifiuti interrati. «Quello che Corò sembra ignorare - contrattacca l’assessore - è che la Provincia può intervenire solo in una fase successiva, quando cioè viene accertato un superamento dei valori di concentrazione soglia di contaminazione, con un provvedimento nei confronti del responsabile dell’inquinamento. Per il momento però, a tutti i presenti della riunione del 26 agosto, è parso prioritario l’allontanamento dei rifiuti presenti. Poi, avvenuta la rimozione, si passerà alla fase di caratterizzazione del terreno e alla sua eventuale bonifica. Ma prima meglio evitare inutili allarmismi».
Filippo De Gaspari - La Nuova di Venezia — 02 settembre 2008
Discarica di Ca' Perale, parte un esposto
MIRANO. Polemica infinita su Ca’ Perale. Nel vortice delle reciproche accuse fa capolino un nuovo tavolo tecnico per discutere dell’intricata vicenda dell’ex discarica interessata dai cantieri del Passante. Intanto Luigi Corò, dopo il rimpallo di addebiti con l’assessore provinciale all’Ambiente Ezio Da Villa, torna all’attacco, presentando un esposto ai carabinieri del Noe per denunciare ancora una volta l’inadempienza della Provincia e degli altri enti coinvolti. Esposto. Corò ha depositato ieri la sua denuncia ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Il consigliere chiede alle autorità di acquisire tutta la documentazione necessaria per ricostruire l’intera vicenda di Ca’ Perale, accertando se vi siano state violazioni delle norme che regolano i danni ambientali e soprattutto eventuali responsabilità da parte degli enti che dovevano ordinare ed eseguire la caratterizzazione del terreno. «Temo che la grave situazione di tutta l’area possa venire insabbiata - spiega Corò - per nascondere interessi economici più grandi, in primis la presenza del Passante e la tenuta della discarica». E’ il secondo esposto di Corò ai Noe su Cà Perale. L’ultimo un anno fa, quando il consigliere di An denunciò la possibile contaminazione nel sito per abbandono incontrollato di rifiuti di vario genere e pericolosità. 11 settembre. E’ la data in cui il comune metterà faccia a faccia Corò e Da Villa. Giovedì, alle 10.30 nell’auditorium della barchessa di villa Errera, si terrà infatti l’attesa Conferenza dei servizi a cui sono stati convocati Provincia, Regione, dipartimento provinciale dell’Arpav, autorità d’ambito, Veritas-Acm, Ulss 13, società Pdm e il commissario straordinario Silvano Vernizzi. Verranno valutati eventuali interventi da compiere sui terreni delle ex cave. Eloquente l’oggetto dell’incontro: «Cave di Ca’ Perale, esposto del signor Luigi Corò acquisito dall’Arpav il 13 agosto 2008». Il consigliere, vista la convocazione pubblica dell’incontro, sarà lì a scalpitare. Socialisti. «Cappelletto tranquillizza, Corò allarma e i cittadini non capiscono». Così la coordinatrice dei socialisti della Città Possibile Maria Elena Tomat interviene sulla vicenda. «La fuoriuscita di liquidi - dice - non è altro che un aspetto particolare di una situazione molto più complessa. I cittadini devono conoscere i dati ufficiali sull’inquinamento di quell’area e ricevere garanzie».
Filippo De Gaspari - La Nuova di Venezia — 07 settembre 2008
«Cave di Ca' Perale, Da Villa si dimetta»
MIRANO. «Cave di Ca’ Perale: Provincia inadempiente, Da Villa si dimetta». Durissimo attacco del consigliere comunale di An Luigi Corò all’assessore provinciale all’Ambiente Ezio Da Villa, pochi giorni dopo il vertice sull’ex discarica. «Non è stata fatta la caratterizzazione del sito - afferma Corò - per cui nessuno può dire di conoscere la fonte primaria della contaminazione. Alle dichiarazioni di insussistenza di inquinamento non comprovate da indagini non si può credere». Si infiamma la vicenda dell’ex discarica che verrebbe ad interferire col tracciato del Passante, dopo che la settimana scorsa il vertice tecnico ha concluso che la presenza di percolato non costituisce pericoli per la falda. «La società Passante di Mestre - spiega Corò - proprietaria di una parte del sito contaminato, ha circoscritto la bonifica alla sola asportazione dei rifiuti, peraltro limitatamente al sedime del Passante e solo per quelli rinvenuti superficialmente. Non è stata prevista alcuna caratterizzazione del sito, come invece previsto dal disegno legislativo 152 del 2006». Corò spiega che la stessa Arpav avrebbe riferito come l’unica caratterizzazione fatta da Pdm per quell’area riguardasse il rifiuto inoltrato in discarica. «Se così fosse - dichiara Corò - le inadempienze sarebbero palesi. Se Pdm ha violato le indicazioni impartite dalla Provincia, perché è stato consentito di proseguire nella realizzazione della massicciata stradale rendendo di fatto complessa e onerosa qualsiasi indagine successiva ed eventuali bonifiche?». Corò, che fu tra i primi a denunciare pubblicamente (oltre che ai carabinieri del Nucleo tutela ambientale) la criticità di Ca’ Perale, ritiene perciò grave bollare come «inesistente» qualsiasi pericolo per la salute pubblica. «Parlare di percolato e poi non prendere alcuna iniziativa urgente significa riconoscere il problema e far finta di nulla. Va fatta un’indagine approfondita mirata a cercare la fonte primaria di inquinamento, seguita da una caratterizzazione del sito per verificare puntualmente le concentrazioni soglia della contaminazione e di rischio, nei termini previsti dal decreto». An promette di andare a fondo della questione, a maggior ragione ora che Corò, o chi per esso, potrebbe assumere l’assessorato all’Ambiente.
Filippo De Gaspari - La Nuova di Venezia — 01 settembre 2008
Da Villa: «Ecco la verità su Ca' Perale»
MIRANO. «Strumentale e immotivato». Così l’assessore provinciale all’Ambiente Ezio Da Villa definisce l’attacco nei suoi confronti da parte di Luigi Corò sulle condizioni delle cave di Ca’ Perale. Il consigliere comunale di An aveva accusato la Provincia di inadempienza sulla vicenda, per non aver ordinato la caratterizzazione del sito, giungendo perfino a chiedere le dimissioni di Da Villa. «Corò è capace solo di creare allarmismo - replica l’assessore - nascondendo ai cittadini il reale stato delle cose e l’effettivo impegno della Provincia a tutela della salute dei residenti». Secondo Da Villa infatti è stata proprio la Provincia, la scorsa settimana, a incontrare gli enti interessati per discutere sulla natura e la provenienza del liquido affiorato dopo gli scavi per realizzare un muro di contenimento del Passante. «Il primo dato certo emerso dal rapporto di prova effettuato dall’Arpav - spiega Da Villa - è che le caratteristiche chimiche del liquido sono ben diverse da quelle del percolato della discarica di Ca’ Perale, periodicamente analizzato. Già in passato erano stati individuati rifiuti lungo quest’area accanto al tracciato del Passante e la zona è stata oggetto di interventi di bonifica, ad esempio con la realizzazione del secondo stralcio della discarica nel 1995». Da Villa ricorda inoltre come nel corso della riunione, a cui era presente lo stesso sindaco di Mirano Roberto Cappelletto, si è deciso che a livello prioritario il Comune dovesse agire con un provvedimento nei confronti dei proprietari delle aree comprese tra il tracciato del Passante e la discarica, ordinando la rimozione dei rifiuti presenti e un’indagine nel suolo per la verifica di ulteriori presenze di rifiuti interrati. «Quello che Corò sembra ignorare - contrattacca l’assessore - è che la Provincia può intervenire solo in una fase successiva, quando cioè viene accertato un superamento dei valori di concentrazione soglia di contaminazione, con un provvedimento nei confronti del responsabile dell’inquinamento. Per il momento però, a tutti i presenti della riunione del 26 agosto, è parso prioritario l’allontanamento dei rifiuti presenti. Poi, avvenuta la rimozione, si passerà alla fase di caratterizzazione del terreno e alla sua eventuale bonifica. Ma prima meglio evitare inutili allarmismi».
Filippo De Gaspari - La Nuova di Venezia — 02 settembre 2008
Discarica di Ca' Perale, parte un esposto
MIRANO. Polemica infinita su Ca’ Perale. Nel vortice delle reciproche accuse fa capolino un nuovo tavolo tecnico per discutere dell’intricata vicenda dell’ex discarica interessata dai cantieri del Passante. Intanto Luigi Corò, dopo il rimpallo di addebiti con l’assessore provinciale all’Ambiente Ezio Da Villa, torna all’attacco, presentando un esposto ai carabinieri del Noe per denunciare ancora una volta l’inadempienza della Provincia e degli altri enti coinvolti. Esposto. Corò ha depositato ieri la sua denuncia ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Il consigliere chiede alle autorità di acquisire tutta la documentazione necessaria per ricostruire l’intera vicenda di Ca’ Perale, accertando se vi siano state violazioni delle norme che regolano i danni ambientali e soprattutto eventuali responsabilità da parte degli enti che dovevano ordinare ed eseguire la caratterizzazione del terreno. «Temo che la grave situazione di tutta l’area possa venire insabbiata - spiega Corò - per nascondere interessi economici più grandi, in primis la presenza del Passante e la tenuta della discarica». E’ il secondo esposto di Corò ai Noe su Cà Perale. L’ultimo un anno fa, quando il consigliere di An denunciò la possibile contaminazione nel sito per abbandono incontrollato di rifiuti di vario genere e pericolosità. 11 settembre. E’ la data in cui il comune metterà faccia a faccia Corò e Da Villa. Giovedì, alle 10.30 nell’auditorium della barchessa di villa Errera, si terrà infatti l’attesa Conferenza dei servizi a cui sono stati convocati Provincia, Regione, dipartimento provinciale dell’Arpav, autorità d’ambito, Veritas-Acm, Ulss 13, società Pdm e il commissario straordinario Silvano Vernizzi. Verranno valutati eventuali interventi da compiere sui terreni delle ex cave. Eloquente l’oggetto dell’incontro: «Cave di Ca’ Perale, esposto del signor Luigi Corò acquisito dall’Arpav il 13 agosto 2008». Il consigliere, vista la convocazione pubblica dell’incontro, sarà lì a scalpitare. Socialisti. «Cappelletto tranquillizza, Corò allarma e i cittadini non capiscono». Così la coordinatrice dei socialisti della Città Possibile Maria Elena Tomat interviene sulla vicenda. «La fuoriuscita di liquidi - dice - non è altro che un aspetto particolare di una situazione molto più complessa. I cittadini devono conoscere i dati ufficiali sull’inquinamento di quell’area e ricevere garanzie».
Filippo De Gaspari - La Nuova di Venezia — 07 settembre 2008
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