venerdì 3 ottobre 2008

Regione Veneto: Crel approva nuovi indirizzi politica energetica

Investimenti nella ricerca, promozione dell'uso di fonti energetiche alternative e rinnovabili, rinnovamenti e riqualificaiozne di edifici pubblici e privati per una maggiore efficienza energetica. Sono tutte azioni da mettere in pratica da subito, ma basta parlarne per cambiare la realtà che ci circonda?

(Arv) Venezia 19 set. 2008 - Diversificare le fonti energetiche, investire sulle energie rinnovabili, sbloccare la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle e sostenere ogni forma di risparmio energetico: sono questi gli indirizzi portanti in materia di politiche per l'energia approvati oggi all'unanimità dalla Conferenza regionale per l'economia e il lavoro, l'organo di confronto e di consultazione tra istituzioni, parti sociali e autonomie locali istituito con legge dal Consiglio regionale del Veneto e riunito oggi in seduta plenaria a palazzo Ferro-Fini. Il Veneto - secondo le ricerche e gli approfondimenti svolti dal Crel - è passato nell'ultimo quinquennio da regione esportatrice di energia a regione deficitaria, con un saldo negativo pari al 41 per cento del proprio fabbisogno. L'obiettivo, mutuato dalle convenzioni internazionali sul clima, è quello di ridurre del 20 per cento entro il 2020 le emissioni di gas serra, di arrivare a produrre il 20 per cento del fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili e di ridurre del 20 per cento i consumi recuperando sull'efficienza energetica degli edifici e degli impianti industriali e domestici. Lo schema di azioni "coordinate e condivise" tracciato dal documento del Crel, e frutto del confronto condotto dall'organismo consultivo tra istituzioni, operatori del settore, centri di ricerca e soggetti economici, impegna la Regione Veneto ad approvare una legge regionale sulle fonti rinnovabili "che coordini norme urbanistiche, norme ambientali, norme sulle concessioni idroelettriche e sulle connessioni degli impianti alle reti di trasporto dell'energia" al fine di semplificare le procedure ed evitare controversie giuridiche. Il secondo impegno "politico" è l'invito al governo nazionale a sbloccare con urgenza il piano di riconversione industriale della centrale di Porto Tolle "rimuovendo l'intricato intreccio di competenze e procedure che ne ha finora frenato il decollo". Sul fronte delle energie rinnovabili le decisioni assunte oggi dal Crel vanno nella direzione di promuovere l'utilizzo degli impianti solari negli edifici pubblici e privati, la realizzazione di reti e impianti di teleriscaldamento e di centrali termoelettriche che utilizzino le biomasse legnose, i liquami e i gas agricoli, i biocarburanti e l'energia eolica. Tra le iniziative ad immediata operatività il documento propone la creazione di un fondo di rotazione che favorisca l'efficienza energetica nelle attività produttive, dove - si sottolinea - "i margini di risparmio sono elevatissimi", e l'avvio di nuovi strumenti creditizi per incentivare l'uso di fonti rinnovabili, sia in ambito industriale, sia in quello civile, sia nel settore trasporti. Quanto al recupero di efficienza energetica il Crel ribadisce che politiche e azioni in tal senso possono portare a risparmiare fino al 30 per cento dell'attuale fabbisogno di energia e prospetta quindi alcuni indirizzi: obbligo di 'diagnosi energetica' sugli edifici pubblici, sostegno all'edilizia sostenibile e alla realizzazione di 'case ecologiche' e, infine, investimenti nella ricerca su materiali ed edifici a basso consumo energetico, istituendo anche un apposito centro regionale dedicato, così come hanno fatto le regioni confinanti Emilia Romagna e Trentino Alto Adige.

Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page